Il concetto di città sostenibile è emerso con forza nel 2015 nell’ambito degli accordi sul clima siglati a Parigi al termine della COP21. Questi accordi hanno portato alla definizione dell’Agenda 2030 che raccoglie gli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile. Tra questi, l’obiettivo numero 11 si chiama, appunto, “Città e comunità sostenibili” e traccia il percorso da seguire per rendere gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili. Per essere definita come tale, una città sostenibile deve rispondere a diverse esigenze di varia natura. A quali di queste il contributo dell’edilizia è determinante e in che modo? In questo contenuto proviamo a tracciare le possibili risposte, andando ad esplorare la relazione tra città sostenibili ed edilizia.

Cosa vuole dire città sostenibile

La città sostenibile è un nuovo modello organizzativo del centro urbano, ridisegnato affinché adotti nuove strategie di crescita economica contrastando i cambiamenti climatici e salvaguardando l’ambiente in cui è inserito. È un modello inclusivo, ovvero che coinvolge tutti gli abitanti senza differenze, che migliora la qualità della vita nei centri urbani individuando soluzioni destinate a portare benefici a lungo nel tempo, riducendo i costi ambientali di una città.

Quali problemi risolve una città sostenibile

La città sostenibile è chiamata a risolvere le criticità della città moderna che deve fare i conti con problemi come la scarsa qualità dell’aria, infrastrutture e servizi inadeguati e l’espansione urbana incontrollata. Secondo le stime dell’Onu, le città occupano soltanto il 3% del territorio del pianeta, ma rappresentano il 60-80% del consumo energetico e il 75% delle emissioni di anidride carbonica. Molte di esse sono pericolosamente esposte agli effetti dei cambiamenti climatici. Ciò nonostante, sono destinate a crescere fino a raccogliere il 70% della popolazione globale entro qualche decennio.

Gli obiettivi di una città sostenibile

La città sostenibile è chiamata quindi a:

• Ridurre le emissioni di Co2 nell’atmosfera con soluzioni che assorbano la Co2 emessa e ne riducano la produzione;
• Sfruttare l’IoT per analizzare la qualità dell’aria e dell’acqua, monitorare le temperature superficiali e ridurre i consumi energetici;
• Favorire i sistemi digitali per semplificare l’accesso a risorse e servizi della Pubblica Amministrazione, ridurre il ricorso alla carta e l’inquinamento causato dagli spostamenti casa-ufficio-casa;
• Implementare luoghi d’aggregazione per i giovani e le comunità anche in orari pomeridiani;
• Produrre energia pulita destinando le superfici urbane più esposte, i tetti ad esempio, agli impianti fotovoltaici;
• Gestire la raccolta dei rifiuti innescando un ciclo virtuoso;
• Riprogettare il territorio in chiave ecologica, con nuove costruzioni e riqualificazioni che massimizzino l’efficienza energetica degli edifici;
• Sviluppare una mobilità sostenibile che riduca le emissioni di Co2 nell’aria senza trascurare la qualità della vita dei cittadini.

Città sostenibili ed edilizia: quale relazione?

Alla luce degli obiettivi elencati, il ruolo dell’edilizia diventa più evidente. La scelta dei materiali da applicare nella costruzione di nuovi edifici e nella riqualificazione di quelli esistenti, può già da oggi orientarsi verso prodotti innovativi con i quali migliorare l’isolamento termico degli edifici, riducendo quindi il loro fabbisogno energetico e, di conseguenza, la domanda di energia da fonti non rinnovabili. Molte scuole e palestre pubbliche andrebbero ridisegnate per favorire la loro trasformazione in luoghi di aggregazione per i giovani e la comunità. La superficie di copertura di condomini, edifici industriali, aziendali e capannoni diventerebbe una risorsa da sfruttare per la produzione di energia pulita, abbattendo quindi i costi di gestione degli immobili e, non meno importante, i costi in bolletta. Infine, l’ecosistema urbano gioverebbe del processo di forestazione in grado di assorbire Co2, incidendo positivamente anche sulla qualità della vita dei cittadini.